lunedì 15 ottobre 2007

Habitat/Tatibah

"(...) Due leghe prima di arrivarvi, vi si vede il mare circondato di magnifiche case di campagna, le quali sono di diversi signori, in un borgo (...) il quale appena ha pari in Europa. Il Porto forma come un mezzo circolo, ove in gran numero sono sempre vascelli di ogni nazione, e di la si vede la Città situata come sopra un anfiteatro.(...)". (Claudio Buffier, "Geografia Universale", Venezia 1799; descrizione di Genova).


" (...) Casa.
La casa era BAMA, lo sprawl, l'Asse Metropolitano Boston-Atlanta.
Programmate una mappa per mostrare la frequenza degli scambi di dati, ogni mille megabyte un singolo pixel su uno schermo molto grande. Manhattan e Atlanta ardono di un bianco compatto. Poi cominciano a pulsare, la velocità del traffico minaccia di sovraccaricare la vostra simulazione. La vostra mappa sta per diventare una nova. Raffreddatela. Aumentate la scala. Ciascun pixel un milione di megabyte. A cento milioni di megabyte al secondo, cominciate a distinguere certi isolati al centro di Manhattan, i contorni dei complessi industriali vecchi di cento anni che cingono il vecchio cuore di Atlanta... (...)
E cominciò a scorrere e a fiorire per lui, un gioco fluido di luci, un origami al neon, il dispiegarsi della sua casa senza distanza alcuna, del suo paese, una scacchiera a tre dimensioni che si estendeva sino all'infinito. L'occhio interiore che si apriva sulla piramide scarlatta a gradini della Eastern Seabord Fission Authority che ardeva al di là dei cubi verdi della Mitsubishi Bank of America, e in alto e molto lontano vide le braccia a spirale dei sistemi militari, per sempre al di fuori della sua portata; (...)". (William Gibson, " Neuromancer" 1984)

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