Aspettando, furono condotti a vedere la città, gli edifici pubblici alti fino alle nuvole, i mercati adorni di mille colonne, le fontane d’acqua pura, le fontane d’acqua di rose, di liquor di canna da zucchero, che tutte sgorgavano su grandi piazze pavimentate con una specie di gemma, la quale spandeva un odore simile a quello del garofano e della cannella. Candido chiese di vedere la corte di giustizia, il parlamento: gli fu detto di non essercene, e che non si leticava mai. S’informò se vi fossero delle prigioni, e gli fu detto di no. Soprattutto lo sorprese e gli fece piacere il palazzo delle scienze, dove vide una galleria di duemila passi tutta piena d’istrumenti fisici e matematici.
Voltaire, Francois Marie Arouet “Candido ovvero l’ottimismo” 1759
lunedì 6 ottobre 2008
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